Un po’ di storia…

Le origini del patrimonio spirituale dei Cappuccini risalgono ad oltre 800 anni fa, a san Francesco d’Assisi: un uomo semplice e povero che la storia riconosce verosimilmente come la più chiara imitazione di Cristo. San Francesco d’Assisi seguì le orme di Gesù di Nazareth così da vicino e amò l’umanità e la creazione così profondamente che è oggi conosciuto come “il santo universale”. San Francesco diede vita all’Ordine dei Frati Minori (cioè “piccoli fratelli”) e consegnò loro una Regola di vita. Collaborò anche, con santa Chiara d’Assisi, alla fondazione delle suore Clarisse, e fondò l’Ordine Francescano Secolare per coloro che, rimanendo in famiglia, intendevano ispirare la loro vita alla spiritualità francescana.

Frati Minori Cappuccini

I Frati Minori Cappuccini (OFMCap) nacquero nel 1528 come una riforma interna all’Ordine dei Frati Minori. I Cappuccini desideravano una preghiera più contemplativa e una vita di povertà maggiormente rigorosa. Si fecero riconoscere presto anche come ferventi predicatori del Vangelo e servitori compassionevoli dei malati e dei sofferenti dei loro tempi (rimane memorabile la descrizione che ne fa Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi). Nel giro di poco tempo, ai pionieri della “riforma” francescano-cappuccina si unirono numerosi seguaci attratti dalla loro preghiera, predicazione, austerità, condivisione e servizio dei poveri. La comunità crebbe rapidamente e si diffuse in tutta Europa. Oggi ci sono circa 11.000 frati Cappuccini in tutto il mondo.
Nei primi giorni dell’anno 1525 il frate minore Matteo da Bascio lasciò il suo convento di Montefalcone (diocesi di Fermo) per recarsi a Roma dal Papa: voleva ottenere da quest’ultimo il permesso di vivere la Regola secondo il più stretto ideale francescano; fu seguito, pochi mesi dopo, dai fratelli Ludovico e Raffaele Tenaglia di Fossombrone. I fuggiaschi trovarono infine accoglienza nel territorio di Camerino, e, grazie all’interessamento della duchessa Caterina Cybo, nipote di papa Clemente VII, ottennero la bolla di approvazione Religionis Zelus.
Il documento segnò l’inizio ufficiale della riforma cappuccina e diede la possibilità ad un gran numero di frati di realizzare l’ideale francescano secondo le loro più autentiche aspirazioni. La presenza di alcune notevoli figure, provenienti dall’Osservanza francescana, assicurò l’esistenza dell’Ordine e ne garantì la diffusione. L’assetto definitivo fu dato nel Capitolo generale del 1535-1536, tenuto nel convento di Sant’Eufemia a Roma.
Le nuove Costituzioni si pronunciarono subito per una osservanza, la più perfetta possibile, riguardo a ciò che Francesco desiderava e voleva per il suo Ordine. Per questo ricercarono le intenzioni del fondatore non solo nella regola, ma anche negli esempi della sua vita, nella dottrina contenuta nei suoi scritti e soprattutto nel Testamento, ultima espressione della sua volontà e del suo ideale evangelico.

La riforma si diffonde rapidamente.

A soli dieci anni dai primi passi i frati erano circa 700, divisi in dodici province religiose. Dopo cinquant’anni, si contavano 3500 religiosi in 18 province e 300 conventi. I tratti caratteristici che favoriscono la rapida diffusione dei Cappuccini: povertà estrema ed austerità, solitudine contemplativa e presenza in mezzo al popolo in ogni necessità. Lo stesso aspetto esterno fu motivo di ammirazione e di ispirazione.
La principale forma di apostolato era la predicazione: coscienti che l’annuncio della Parola di Dio, ad esempio di Cristo è uno degli apostolati più degni, utili, alti e divini uffici che siano nella Chiesa di Dio. Questa predicazione semplice, popolare, evangelica, aderente ai bisogni del popolo e lontana dagli artifici letterari suscitò ovunque un entusiasmo indescrivibile. Con la predicazione, i Cappuccini diffusero pratiche devozionali ed importanti opere sociali fondando associazioni, confraternite e sodalizi con finalità benefiche e assistenziali. Molto efficace contro l’eresia protestante fu l’abbinamento della sapiente dottrina e della autentica testimonianza di vita.

Vita e apostolato

I Frati Minori Cappuccini costruiscono la loro vita e il loro apostolato sulla base di due elementi fondamentali: la vita di preghiera e la fraternità. La preghiera personale e comunitaria alimenta il loro rapporto con Dio e rafforza anche il loro servizio apostolico. La vita fraterna offre loro rapporti amichevoli vicendevoli ma, al tempo stesso, è una chiara testimonianza di fratellanza di fronte a un mondo spesso isolato e alienato.
I Cappuccini professano i voti religiosi di povertà, castità ed obbedienza, in particolare facendo della povertà e semplicità di vita un dono speciale per la Chiesa. Mentre danno preferenza per la vita e l’opera tra la gente povera, i Cappuccini non si precludono a nessun particolare lavoro o apostolato. Così, essi possono essere predicatori o insegnanti, parroci o cappellani, confessori o consiglieri spirituali, cappellani in ospedale o in carcere, responsabili di case di preghiera oppure di mense per poveri, missionari in terre lontane oppure impegnati in lavori domestici… In qualsiasi lavoro apostolico si trovino impegnati, i Cappuccini si sforzano di vivere e servire il prossimo come “Frati Minori” ossia come “piccoli fratelli”, sull’esempio di Francesco d’Assisi.