VIETRI DI POTENZA (PZ)

CONVENTO S. FRANCESCO (PRIMO CONVENTO 1562 – SECONDO 1652)

Il cronista, P. Filippo Bernardi” da Firenze, nel 1720 così scrive: «a ragione della malaria si e mutato una volta il sito di questo nostro convento…».
I frati furono invitati la prima volta a Vietri da don Carlo de Guenara che già aveva dimostrato in altre occasioni il suo affetto per il nostro Ordine. Quando vi giunsero, il conte era assente, e si alloggiarono in una grotta nei pressi del fiume. Ritornato don Carlo, questi diede loro il sito nella terra di un suo fattore, Pietro Antonio, ed ivi costruì il convento a sue spese con l’aiuto di altri devoti. I frati vi rimasero per lo spazio di novanta anni, e cioè – precisa la Relazione – «fino al 1652, perché allora, conoscendo per lunga esperienza la mala qualità dell’aria … risolvettero di mutar pasta…».
Ebbero così la licenza di costruire un nuovo convento in un sito di proprietà del sacerdote don Francesco. Marasca, acquistato con le elemosine che i frati chiedevano. Entrambe le due chiese annesse ai conventi furono dedicate al Serafico Padre San Francesco.
Nella chiesa dell’attuale convento si conserva l’insigne reliquia della Spina Santa e un imponente reliquiario. Nel nutrito archivio del convento esistano chiare testimonianze del profondo sentimento di affetto e di devozione che i vietresi e i paesi vicini nutrano per i figli di S. Francesco.
Sia il primo che il secondo convento furono adibiti alla formazione dei giovani aspiranti all’Ordine: avvolte come studentato e più spesso come noviziato; vi si celebrarono inoltre una decina di Capitali Provinciali.
Il convento attuale venne soppresso durate il Decennio francese, ma l’ordine non ebbe effetto per il «cambiamento delle armi», tanto che l’incaricata della sopressione, in data 31 marzo 1815, comunicava all’Intendente che «i religiosi, pur avendo avuta l’ordine di lasciare il convento, non sono ancaro sloggiati ne pensano di sloggiare»; infatti nella stato dei conventi, ordinata dalla Circolare del Ministro di Grazia e Giustizia, March. Tommasi, il 18 maggio 1816, quella di Vietri risulta esistente.
La ricca e nutrita biblioteca· del convento non fu toccata e l’incaricata della chiusura, dopo un sopralluogo, scrive «la biblioteca e interissima…, essa contiene 1827 volumi».
Soppressa nel 1866 fu riacquistata nel 1895, ed ospito successivamente i giovani e, prevalentemente, novizi.
Nel 1972, dietro suggerimento dei Superiori Generali, il convento. venne chiuso «de facta», ma nel Capitola Provinciale Straordinaria del dicembre della stesso anno fu riaperta e successivamente adibita a «Casa di Preghiera».

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Convento Frati Cappuccini
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